Reno
2006-12-04 14:54:16 UTC
Questo dimostra,imho,che il venerare una divinita' e' insita
nell'uomo fin dai primordi...
Il motivo della discussione e' sempre il solito:abbiamo bisogno di una
entita' superiore perche' siamo degli handicappati,o perche',a
livello inconscio o come lo volete definire,sentiamo che tutta la
natura deve avere anche un "costruttore"?
da Repubblica on line del 4 Dicembre 2006,a:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/12_Dicembre/03/pitone.shtml
Una grande pietra raffigurava la testa del serpente:Il Dio-Pitone al
centro del culto più antico
Scoperta in Botswana una caverna dove sarebbero stati celebrati i più
antichi riti religiosi risalenti a 70 mila anni fa
OSLO - Per la religione cristiana ed ebraica il serpente è sempre
stato il simbolo del male, perché fu proprio uno di questi rettili a
provocare la cacciata dell'uomo dal "paradiso terrestre". Ma a quanto
pare alcuni dei nostri più antichi progenitori non la pensavano come
le "sacre scritture": un team di archeologi norvegesi ha scoperto nello
Stato africano del Botswana una caverna dove sarebbero stati praticati
i più antichi riti religiosi risalenti a circa 70.000 anni fa. In
questo luogo si sarebbe venerato un Dio-pitone
STUDIOSI - Gli studiosi hanno trovato in una caverna che si trova sulle
colline Tsodile una grande pietra lavorata che raffigurava la testa di
un pitone. Risale a circa 70.000 anni fa e probabilmente gli uomini
d'allora veneravano il pitone come un Dio. La scoperta è davvero
eccezionale perché fino ad oggi si pensava che le prime cerimonie
religiose fossero state organizzate solo 30.000 anni fa come
attestavano i reperti scoperti in Europa. Ma a quanto sembra il
sentimento religioso si sviluppò in queste popolazioni primitive che
abitavano in Africa molti millenni prima
PIETRA - Dietro la pietra c'era un grosso spazio nel quale secondo gli
archeologi si posizionava lo sciamano che cominciava a parlare senza
essere visto e ciò provocava nelle altre persone un sentimento mistico
visto che sembrava che fosse il Dio-pitone a parlare. «Lo sciamano
poteva così controllare ogni cosa. Era una tattica perfetta» afferma
Sheila Coulson, archeologa che lavora all'Università di Oslo. La
studiosa afferma di esser rimasta molto sorpresa la prima volta che ha
visto la pietra: «Tu vedi prima la bocca, poi gli occhi. Ti sembra che
sia un vero pitone».
RICERCHE - Secondo la Coulson, che ha anche guidato le ricerche, i
raggi del sole fanno apparire il serpente più grande, mentre di notte
quando si accendono fiamme nella caverna il pitone sembra muoversi.
Davanti al Dio-pitone probabilmente gli uomini primitivi facevano
sacrifici e ponevano manufatti tra cui pietre rosse che successivamente
venivano bruciate. «Questo era il rituale della distruzione dei
manufatti» dice l'archeologa Coulson. In questo luogo avvenivano solo
riti religiosi e non vi è alcun arnese che testimoni una vita
domestica nella grotta. Secondo la studiosa ciò dimostra che quelle
persone erano più organizzate di quanto si pensi e che già avevano
interiorizzato l'idea di dividere le attività quotidiane dalla ricerca
del divino
Francesco Tortora
04 dicembre 2006
nell'uomo fin dai primordi...
Il motivo della discussione e' sempre il solito:abbiamo bisogno di una
entita' superiore perche' siamo degli handicappati,o perche',a
livello inconscio o come lo volete definire,sentiamo che tutta la
natura deve avere anche un "costruttore"?
da Repubblica on line del 4 Dicembre 2006,a:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/12_Dicembre/03/pitone.shtml
Una grande pietra raffigurava la testa del serpente:Il Dio-Pitone al
centro del culto più antico
Scoperta in Botswana una caverna dove sarebbero stati celebrati i più
antichi riti religiosi risalenti a 70 mila anni fa
OSLO - Per la religione cristiana ed ebraica il serpente è sempre
stato il simbolo del male, perché fu proprio uno di questi rettili a
provocare la cacciata dell'uomo dal "paradiso terrestre". Ma a quanto
pare alcuni dei nostri più antichi progenitori non la pensavano come
le "sacre scritture": un team di archeologi norvegesi ha scoperto nello
Stato africano del Botswana una caverna dove sarebbero stati praticati
i più antichi riti religiosi risalenti a circa 70.000 anni fa. In
questo luogo si sarebbe venerato un Dio-pitone
STUDIOSI - Gli studiosi hanno trovato in una caverna che si trova sulle
colline Tsodile una grande pietra lavorata che raffigurava la testa di
un pitone. Risale a circa 70.000 anni fa e probabilmente gli uomini
d'allora veneravano il pitone come un Dio. La scoperta è davvero
eccezionale perché fino ad oggi si pensava che le prime cerimonie
religiose fossero state organizzate solo 30.000 anni fa come
attestavano i reperti scoperti in Europa. Ma a quanto sembra il
sentimento religioso si sviluppò in queste popolazioni primitive che
abitavano in Africa molti millenni prima
PIETRA - Dietro la pietra c'era un grosso spazio nel quale secondo gli
archeologi si posizionava lo sciamano che cominciava a parlare senza
essere visto e ciò provocava nelle altre persone un sentimento mistico
visto che sembrava che fosse il Dio-pitone a parlare. «Lo sciamano
poteva così controllare ogni cosa. Era una tattica perfetta» afferma
Sheila Coulson, archeologa che lavora all'Università di Oslo. La
studiosa afferma di esser rimasta molto sorpresa la prima volta che ha
visto la pietra: «Tu vedi prima la bocca, poi gli occhi. Ti sembra che
sia un vero pitone».
RICERCHE - Secondo la Coulson, che ha anche guidato le ricerche, i
raggi del sole fanno apparire il serpente più grande, mentre di notte
quando si accendono fiamme nella caverna il pitone sembra muoversi.
Davanti al Dio-pitone probabilmente gli uomini primitivi facevano
sacrifici e ponevano manufatti tra cui pietre rosse che successivamente
venivano bruciate. «Questo era il rituale della distruzione dei
manufatti» dice l'archeologa Coulson. In questo luogo avvenivano solo
riti religiosi e non vi è alcun arnese che testimoni una vita
domestica nella grotta. Secondo la studiosa ciò dimostra che quelle
persone erano più organizzate di quanto si pensi e che già avevano
interiorizzato l'idea di dividere le attività quotidiane dalla ricerca
del divino
Francesco Tortora
04 dicembre 2006